Aria
Rami
spezzati foglie volanti,
è
devastante la tua potenza.
Spifferi
diventano cantanti
e
gocce danzano in cadenza.
Il
silenzioso degli elementi
vuole
sprigionare ogni sua rabbia.
Viene
dal mare soffiando sabbia
in
turbini di invisibili venti.
Lei
arriva e spazza via ogni emozione,
distruggendo
l'umana illusione.
dalla ‘Raccolta’ di Alberto Finessi, in data 7 maggio 2011
Sonetto di dieci versi decasillabi in rima alternata, incrociata e
baciata.
L'argomento
chiave della poesia è evidente: la forza del vento. Ciò che si nota meno sono
quelle immagini che risiedono dietro
ogni parola sillaba o suono. Molti poeti scrivono testi che parlano
della propria poetica tramandandoci cosi il loro pensiero, Alberto Finessi non
è tra questi, la sua poetica va capita attraverso poesie da lui prodotte,
analizzandole nei minimi dettagli.
I primi due
versi sono chiari, semplici e concisi: il poeta apre subito il discorso
premettendo che la forza del vento è la
maggiore potenza nelle mani della Natura. La seconda coppia di versi
immerge la lettura in una sinfonia, cantata dagli spifferi ed accompagnata da
una danza prodotta dalla pioggia. Qui si deve notare l'uso della lettera z, che
abbinata alla pioggia cadenzata riconduce al suono fastidioso delle zanzare. La pioggia diventa quindi elemento di noia e
malinconia. La terza e la quarta coppia sono anch'esse molto chiare e
semplici: dell'aria a malapena si riesce a percepire la presenza nella quiete,
nella bufera al contrario è impossibile non percepirla; il mare è un elemento
che serve a dar forza al vento, poiché le bufere venute dal mare sono molto
potenti; la sabbia indica che il vento è in grado di trasportare oggetti e in
alcuni casi di scagliarli con violenza. L'ultima coppia di versi risulta invece
problematica da analizzare: il vento che inesorabile porta via le emozioni create dall'illusione umana,
ovvero agire nella consapevolezza che
certe cose possano succedere ma agire superficialmente senza darci peso,
distrugge tutto quello che era il nostro credo, tutto quello che si era
costruito con fatica, in una manciata di secondi.
La sillaba “Lei” ha una doppia valenza, potrebbe attribuirsi sia all'aria, sia ad una “Lei” indefinita,
in questo caso tutta la poesia diventa simbolica, l'aria è il sinonimo di
“Lei”, ed ogni emozione provata prima del suo arrivo viene distrutta dalle illusioni dell'amore.
Con questa
doppia chiave di lettura vengono cosi a crearsi due tipi di catastrofe: una
catastrofe naturale (aria) e una catastrofe emotiva (Lei).
Possiamo a
questo punto cercare la morale di queste due catastrofi, l'autore suggerisce “Certe emozioni non le cogli finché non le
vivi”, perciò quando si è nella disperazione per l'una o l'altra
catastrofe vi è una via di salvezza
dall'abisso della depressione, la penna: quale miglior modo di sfogare i
propri pensieri senza dover confrontarsi (tranne con se stessi) e dover
spendere una sola parola in più di ciò che si pensa?
Alberto Finessi
CON
LA POESIA ‘ARIA’, ALBERTO FINESSI HA
VINTO IL CONCORSO NAZIONALE DI POESIA
‘CAPUT GAURI 2012’ E IL PREMIO ‘DANTE 2012’, CONCORSO POETICO INDETTO DALLA
SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI DI FERRARA.
Tratto da 'La Gazzetta Eps'